Il talento della Fiorentina Stevan Jovetic ha parlato a ruota libera a Viola Channel su svariati argomenti tra cui la Champions, il Mondiale e i grandi paragoni che si sprecano per lui con i grandi del passato:
«È cambiato tanto rispetto ad un anno fa perchè l’anno scorso è andata male, soprattutto per il fatto che giocavo davvero molto poco. Ora tutto è cambiato e le cose vanno bene. Sabato giochiamo una partita molto importante, contro la squadra più forte d’Italia e sarà bellissimo col nostro stadio pieno. Speriamo di fare bene. Non ho parlato con Vucinic, non mi ha chiesto favori. La Champions League? C’è un po’ di rabbia perchè potevamo passare e anzi meritavamo di esserci noi ai quarti. Ci dispiace ma adesso faremo di tutto per arrivare di nuovo al quarto posto anche se sappiamo che è difficilissimo perchè il Palermo è sei punti avanti. I goal in Champions sono stati importanti e mi hanno dato tanta fiducia e sono felice di aver raggiunto quota undici in stagione. Ora voglio crescere ancora. Nel periodo dell’infortunio mi sono stati molto vicini i miei familiari e la mia ragazza ed è stato molto importante. Ljajic? Sta imparando l’italiano, come me, perchè quando è arrivato non sapeva nulla. Noi contro l’Inter dovremo dare il massimo, sia in campionato che in Coppa. Per noi sono appuntamenti troppo importanti. Per loro forse conta di più il campionato ma sono comunque fortissimi. Sono davvero soddisfatto della mia esperienza a Firenze, perchè quando sono arrivato qualcuno diceva che era troppo presto. Il paragone con Baggio? Lui è stato un grandissimo, qua ha lasciato un segno indelebile mentre io sono solo all’inizio. Sicuramente è un accostamento che mi piace. La preparazione fisica è stata importante, perchè nel mio ruolo devo correre anche tanto e sono cresciuto tanto anche da quel punto di vista. Il Mondiale? Lo guarderò e tiferò per la Serbia. Sento spesso “Kuz” (l’ex-compagno Zdravko Kuzmanovic, ora allo Stoccarda, NdR) e gli auguro di disputare un grande Mondiale. Voglio ringraziare tutti i tifosi per l’ambiente che ci fanno respirare e li aspetto sabato».
Sicuramente il paragone con il “divin Codino” è da ritenersi affrettato ma non si può negare di essere di fronte ad un grande talento con un radioso futuro davanti a sé. Il montenegrino è maturato moltissimo da quando è arrivato a Firenze con la “raccomandazione” di Savicevic ed ha evidenziato una caratteristica tipica dei campioni e cioè la capacità di essere decisivi nelle grandi partite. A parlare per lui sono i gol a Liverpool e Bayern.