Mario questo è troppo, ora basta!

Qualcuno penserà che il genio ed il talento si sposino solo con la follia. Probabilmente è la filosofia che accompagna le giornate di Mario Balotelli. Il giovane attaccante è un’esplosivo mix di classe, potenza e colpi di testa. Non sono bastate le tirate d’orecchie e le punizioni che Mourinho gli ha riservato durante l’anno perchè anche stasera Balotelli ha dato il peggio di sè in una serata che poteva consacrarlo al calcio mondiale. Subentrato ad un monumentale Milito, ha pensato bene di interpretare il ruolo della prima donna attenta soprattutto a non sporcare le sue fluorescenti scarpette facendo imbestialire il suo allenatore che finisce per insultarlo in un italiano misto portoghese. Non un rientro, non uno scatto, non un passaggio decente ad un compagno e per giunta quando il pubblico di San Siro inizia a beccarlo Mario si indespettisce rispondendo ai tifosi in modo polemico. Probabilmente crede di aver già dimostrato e vinto tutto (alla Playstation) il 19enne che non riesce a trarre spunti nemmeno dal comportamento di Eto’o, uno che ha vinto tutto per davvero.
L’apoteosi viene raggiunta al triplice fischio con l’immagine di Balotelli che si toglie la maglietta dell’Inter buttandola per terra dopo aver qualche settimana fa indossato quella rossonera degli odiati cugini. Il più quieto degli interisti si sarà chiesto perchè un ragazzo tanto dotato si comporti così e cosa può un ragazzo della sua età chiedere di più alla vita. Tra questi sicuramente non c’è Materazzi che anzi che porsi tante domande aggredisce verbalmente il compagno ne tantomeno alcuni tifosi che cercano il contatto fisico con Balotelli nel parcheggio dello stadio. La situazione viene messa sotto controllo grazie all’intervento di Moratti. Comportamento di un padre ferito che dopo aver a lungo difeso la pietra più grezza dovrà mettersi il cuore in pace e pensare di cedere un ragazzo che non onora la maglia e il club che lo paga. Il limite è stato superato e solo Mario può cercare di ricucire uno strappo ormai troppo grande e restituire se stesso, il più grande talento presente in Italia, al nostro calcio.



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