VII di Serie A: povertà di gol, record negativo

Solo 14 gol in questa prima domenica di freddo, dei quali solo 2 nel pomeriggio di domenica. La VII giornata regala pochi gol e pochi cambiamenti in classifica. Balzo in avanti del Milan che ritrova bel gioco e vittoria contro il Palermo; il ritorno di Robinho guarisce il mal di pancia di Ibrahimovic e Cassano. Lo svedese dipinge assist da ogni posizione, Binho e Fantantonio siglano, assieme a Nocerino, le reti del 3 a 0 finale. Nuova sconfitta per l’Inter, mai così male dagli anni ’20. Nel pantano di Catania, dopo il vantaggio in avvio di Cambiasso, i nerazzurri si scompongono e subiscono le reti di Almiron e Lodi dal dischetto. Non va meglio al Napoli, che con la testa già al Bayern perde a sorpresa tra le mura amiche contro il Parma; emiliani in vantaggio con Gobbi, momentaneo pareggio di Mascara, rete della vittoria di Modesto a pochi minuti dal termine.

VI di Serie A: big-match a Juve e Napoli. Milanesi sottotono

Sebastian Giovinco, trascinatore del Parma

Udinese e Napoli confermano gli exploit dell’anno scorso, la Juve i progressi di inizio stagione. Sono queste 3 le squadre che meglio hanno impressionato nella 6° giornata di Serie A. Allo Juventus Stadium i bianconeri hanno superato nei minuti finali i campioni d’Italia del Milan; la doppietta di Claudio Marchisio è stato il giusto premio per la superiorità messa in campo nell’arco dei 90 minuti, durante i quali i rossoneri sono apparsi stanchi e privi di idee. Stesso risultato per l’altra capolista, l’Udinese, che con le reti di Benatia e Di Natale ha superato un Bologna sempre più ultimo. Partenopei straripanti a San Siro contro la squadra che più ha deluso in questo inizio di campionato, l’Inter. Il 3 a 0 finale, seppur viziato da evidenti abbagli dell’arbitro Rocchi, ha messo in luce la grande forza del gruppo azzurro e i limiti di una squadra che sembra aver perso la propria identità. A segno Campagnaro, Maggio e Hamsik.

Rocchi spiana la strada al Napoli, Inter nel baratro

Hugo Campagnaro, autore della rete del vantaggio

Inter – Napoli è la sintesi di come un episodio possa cambiare una gara. L’episodio arriva a pochi minuti dalla fine del primo tempo del big-match di San Siro. Obi affronta spalla contro spalla Maggio al limite dell’area. Per molti un intervento come tanti, per l’arbitro Rocchi un netto calcio di rigore con conseguente ammonizione del nigeriano nerazzurro. Per Obi oltre al danno la beffa in quanto l’ammonizione inesistente maturata nei primi minuti di giochi gli impedisce di terminare la gara. Hamsik si fa ipnotizzare da Julio Cesar, ma sulla ribattuta Campagnaro è il più lesto a siglare la rete del vantaggio, un vantaggio tutt’altro che meritato per quanto espresso in campo. Pandev non è Cavani e il Napoli non è il solito Napoli. D’altro canto neanche l’Inter dei primi 40 minuti aveva concluso molto, solo un gol annullato a Pazzini per fuorigioco. Uno scialbo 0 a 0 sarebbe stato il giusto epilogo della prima frazione. Per un torto che subisci un putiferio che si scatena e Lucio, Julio Cesar, Samuel, Zanetti e compagnia, forse memori degli insegnamenti dell’indimenticato Mou, mettono tutto il nervosismo in corpo sul campo. Questo non giova ai nerazzurri che nel secondo tempo compiono errori banali, soprattutto in difesa, quantomeno paragonabili all’abbaglio dell’arbitro Rocchi. E il Napoli ne approfitta: al 57°  Maggio approfitta della dormita collettiva dei centrali nerazzurri, brucia Nagatomo e insacca alle spalle di un incerto Julio Cesar. Dopo il 3 a 0 sfiorato da Zuniga è Hamsik a farsi perdonare, ben imbeccato da Lavezzi, a tu per tu con Julio Cesar, realizzando la rete del trionfo. L’Inter recrimina, ma il Napoli sogna.

V di Serie A: testa bianconera; prime vittorie per Milan e Inter

Diego Milito e Giampaolo Pazzini rilanciano l'Inter

Se non fosse per i 6 punti di penalizzazione oggi a Bergamo sarebbe un giorno di festa, dalla Serie B al ruolo di prima della classe per una settimana. 10 punti in 4 giornate maturati grazie anche alla vittoria per 2 a 1 sul Novara: Schelotto e Cigarini chiudono la gara prima della rete di Porcari allo scadere. Tuttavia in testa ci sono due squadre bianconere. Udinese e Juventus, nonostante i pareggi ottenuti in trasferta, guidano la classifica con 8 punti. Finisce a reti inviolate tra Cagliari e friulani. 1 a 1, invece, tra Catania e Juventus con Krasic che rimedia alla rete iniziale di Bergessio.

Gasperini si sfoga: “Sneijder non mi serviva, volevo Lavezzi e Palacio”.

Ad una settimana dall’esonero, Gasperini vuota il sacco in una intervista al Secolo XIX. Il tecnico, ex Genoa, parla a ruota libera di tutta la sua avventura meneghina, rivelando particolari inaspettati.
CAPITOLO MODULO: “Questo è davvero un brutto momento. Io sapevo, so che i risultati determinano tutto. Ma l’Inter sapeva che il mio modulo è il 3-4-3. Non è che non ne conosca altri, ma credo che con questo le squadre che alleno riescano a dare il gioco migliore. Che pensavo di giocare così lo hanno visto tutti, ma non bastava, non sono così presuntuoso. L’ho spiegato quando ho parlato, 3 volte, con i dirigenti

IV di Serie A: passi falsi delle grandi, sorprendono Genoa e Atalanta

Sono passate solo 3 giornate e nessuna squadra di Serie A si ritrova in vetta alla classifica a punteggio pieno. Il Napoli, la squadra che aveva espresso il gioco migliore nei primi 180 minuti, priva dei suoi uomini migliori, crolla in quel di Verona, proprio come la scorsa stagione. La rete dell’1 a 0 finale è stata siglata da Moscardelli dopo uno sciagurato rinvio del giovane Fideleff. Stecca anche la Juventus di Conte che davanti al proprio pubblico non va oltre l’1 a 1 contro il Bologna. Alla rete del vantaggio di Vucinic (poi espulso) risponde Portanova. Stesso risultato anche per l’Udinese a San Siro contro il Milan: al vantaggio griffato come sempre da Di Natale (papera di Abbiati) risponde il 18enne Stephan El Shaarawy, alla prima segnatura in Serie A. Tra le prime della classe perde anche il Cagliari che a Palermo sfiora soltanto la rimonta: 3 a 2 il risultato finale con reti di Zahavi, Bertolo, Miccoli, Conti e Nainngolan.

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