Romario si racconta al quotidiano Globoesport durante una lunga intervista in cui tocca svariati argomenti senza tralasciare rivelazioni piccanti:

“Mi è capitato di fare sesso negli spogliatoi del Maracanà. Mi ero attardato per un controllo antidoping e nello stadio eravamo rimasti solo io, la mia fidanzata e un guardiano, quindi ne ho approfittato per una scappatella veloce. I calciatori sono sempre circondati da donne, e le tentazioni si sprecano”

L’attaccante brasiliano ha appeso da poco le scarpette al chiodo e parla del suo carattere difficile:

“Ho fatto tante stupidaggini, che con la testa di oggi non rifarei sicuramente, ma non ho alcun rimorso. I calciatori sono idoli, e come tali dovrebbero comportarsi, ma prima di tutto sono uomini. È idiozia la storia che non si dovrebbero fare certe cose, solo per il fatto di guadagnare tanti soldi”, ha affermato. “Durante la Coppa America del 1997, dopo la prima partita contro la Bolivia, sono scappato dal ritiro per vedermi con la mia ragazza, ma è stata l’unica trasgressione nella mia carriera con la maglia verdeoro”

Nonostante oltre vent’anni di carriera a Romario non mancano i rimpianti:

“Mi dispiace non aver disputato i mondiali del 1998 e, soprattutto, del 2002, quando Scolari mi accantonò a causa di un falso pettegolezzo. Si vociferava che fossi andato a letto con una hostess prima della partita di qualificazione contro l’Uruguay, ma non è vero, e a otto anni di distanza non avrei ragione di mentire. Diciamo che ho due grandi rimpianti. Non aver partecipato ai mondiali e non aver fatto sesso con quella splendida hostess”

Infine rivolge un consiglio all’amico, e attuale tecnico della Seleçao, Dunga:

“Vedendolo giocare nel Milan, sono convinto che farebbe comodo. Sa già cosa vuol dire vincere un mondiale e, se fossi in Dunga, lo chiamerei. C’è già Kakà, ma non dimentichiamoci che sta attraversando dei problemi fisici e, nel caso non fosse disponibile, Ronaldinho potrebbe sostituirlo. Perché dover scegliere se si possono avere entrambi?”