Tracollo Inter: “manita” dello Schalke a San Siro

“Un gol al primo minuto taglierebbe le gambe a chiunque” aveva detto, solo 3 giorni fa, Leonardo. Dopo l’imbarcata subita nel peggior martedì della recente storia nerazzurra si sarà sicuramente corretto in un “quasi a chiunque”. Sicuramente alla sua Inter, come accaduto nel derby di sabato sera, non di certo allo Schalke 04, che dopo il capolavoro di Stankovic realizzato al 26° secondo di gara, non si è scomposto e ha iniziato una gara destinata a proiettarla nella storia. 2 a 5 il risultato finale: già detto della prodezza di Stankovic (destro al volo da centrocampo dopo un’uscita spericolata dell’estremo difensore tedesco Neuer) resta da capire cosa possa aver rovesciato una serata così ben indirizzata. Al primo posto sicuramente le disattenzioni difensive, come al 17° quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, nessuno è stato reattivo a spazzare l’area prima del tap-in di Matip, o al 40° quando Edu ha avuto il tempo di scagliarsi per primo su una ribattuta di Julio Cesar ed insaccare in rete la rete del nuovo pareggio. Nel mezzo il ritorno al gol in Europa di Diego Milito, tocco da pochi passi su sponda di Cambiasso. Nell’intervallo c’era tutto il tempo per risistemare le cose, ma la ripresa si è rivelata un incubo nel quale gli 80000 di San Siro sono caduti senza essere in grado di uscirne. E qui subentrano altri problemi: un attacco sterile rispetto a come eravamo abituati, solo pochi mesi fa Milito ed Eto’o non si sarebbero divorati l’occasione per tornare in vantaggio; un centrocampo anonimo, con Cambiasso e Thiago Motta surclassati dal solo Papadopulos, unico centrocampista di contenimento della formazione tedesca. Mettiamoci pure la stanchezza e il morale non altissimo, ovvia conseguenza di un derby perso solo 3 giorni fa. Con questi fattori ritornano gli errori difensivi: Chivu prima permette a Raul di penetrare in area e siglare il 3 a 2 e poi si fa cacciare per doppia ammonizione (seconda espulsione in 2 partite); Ranocchia spiana la strada alla goleada con il più classico degli autogol. Il 5 a 2 è l’emblema di una squadra sulle gambe, impacciata, incapace di reagire: Edu ringrazia e da terza scelta dell’attacco tedesco si ritrova eroe di Champions. Meglio concentrarsi sul campionato, dove la rimonta sembra più probabile del passaggio del turno in Champions. Al ritorno servirà un impresa, non basterà il 3 a 2 dell’Allianz Arena, servirà una partita da vera Inter, da pazza Inter.



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